2020-04-09 10:00:00

Un video per trasmettere, attraverso le parole, un messaggio di fiducia e di speranza per il futuro in questo momento di difficoltà. È quello realizzato dalla Fnp Cisl insieme alla Cisl Scuola. "Le parole giuste: sono quelle che bisogna usare adesso, in questi giorni - afferma il segretario generale della Cisl Pensionati, Piero Ragazzini - per poter spiegare ai nostri nipoti, ai più piccoli, il significato di quello che sta succedendo. Sono, però, anche quelle parole che dobbiamo usare con i nostri genitori, i nonni, coloro che abbiamo dovuto tenere lontano dai nostri occhi, dai nostri abbracci per dimostrare tutto l'amore che a loro ci lega, tutta la vita che vogliamo ancora regalare loro, e che possiamo fare solo rimanendo a distanza dal calore che solo loro riescono a darci”.
È questo il senso del video realizzato dal regista Giovanni Panozzo, per tenere vicini, nonostante la distanza, nonni e nipoti, grandi e piccoli, e per capire meglio come superare l'emergenza Coronavirus che ha bloccato la nostra vita, mettendola in una sorta di bolla sospesa in attesa di tornare agli abbracci di sempre.
“Le parole giuste – aggiunge Maddalena Gissi, segretario generale Cisl Scuola - sono le parole della cura, dell’attenzione, dell’affetto. Quelle di cui abbiamo bisogno per andare oltre il peso delle notizie, l’ossessione delle informazioni, il frastuono dei social, la paura dei fatti, l’ansia dell’isolamento e della solitudine. Parole che siano spazio di relazioni vitali, generatrici, che ci riportino all’essenziale, ai fondamentali, al senso profondo della vita, al legame tra le generazioni. Saperle trovare è un sapere necessario”.
“La scuola lo sa – continua la Gissi - la scuola lo fa nel suo impegno quotidiano e normale, è questo il centro della sua funzione educativa. Ma ora, nella sconvolgente situazione che stiamo vivendo, saper trovare le parole giuste non è solo un compito necessario, è un dovere impellente per promuovere il talento della relazione interpersonale, vincolo e passione che ci lega agli altri nel debito di riconoscerli non solo necessari, ma parte di noi, della nostra storia, della nostra identità. Nostro specchio di umanità”.

Roma, 9 aprile 2020

 

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